domenica 2 marzo 2014

Bianco e nero - prima parte

Matite, penne, carboncini: questi sono gli strumenti che adopero maggiormente quando disegno perché mi consentono di creare giochi luce-ombra molto interessanti.

La tecnica del bianco e nero è stata la prima che ho imparato e rimane tutt'oggi la mia preferita, forse perché è quella che padroneggio meglio: passaggi graduali di toni o netti contrasti modellano le forme e danno loro volume in una maniera, a mio parere, estremamente realistica.
Giudica tu stesso guardando alcuni dei miei lavori...

 Vaso con rose

Questo credo sia stato in assoluto il disegno più difficile che io abbia eseguito finora!
Ho riprodotto un'immagine che ho trovato su una rivista e che mi era piaciuta in modo particolare, ma non avevo previsto di impiegarci così tanto tempo. La punta delicata del carboncino sulla superficie irregolare di un foglio ruvido A3 non consente, infatti, il massimo della precisione! Prestando attenzione anche alle minime minuzie si riesce comunque a dare al vetro i giusti riflessi e ai petali delle rose la giusta delicatezza...















Vecchio forno

Il disegno, sempre a carboncino su foglio ruvido, è il risultato di alcune mattinate estive trascorse col mio album in un angolo appartato di una via del mio paesino. Il forno dove si cuoceva il pane, le tegole divelte, la casa diroccata... il tutto costituisce l'immagine di un passato non troppo lontano ma che il tempo e i rovi stanno velocemente cancellando.

















Veliero

In questo quadro ho invece mescolato più elementi: la nave in primo piano è stata eseguita con carboncini, mentre lo sfondo con la cartina in trasparenza è a matita e sanguigna.














Foto anticata

Ho qui riprodotto l'immagine presa da una vecchia fotografia in bianco e nero. Se i carboncini sono ottimi per le ombre, la matita bianca dà maggior forza alle luci, soprattutto in contrasto con la superficie giallastra del cartoncino che ho adoperato.




















Mata Hari

Le riproduzioni da fotografie mi riescono bene sia per quanto riguarda gli oggetti che per i soggetti umani. Questa era l'immagine che compariva su una vecchia cartolina. Anche qui, come per il lavoro precedente, ho usato un cartoncino di colore giallastro e la commistione di carboncino, sanguigna e matita bianca: la resa dei toni morbidi della pelle è assicurata!

















Il monello

Charlie Chaplin immortalato in una scena di uno dei suoi film più famosi: questo il soggetto che ho scelto per un simpatico regalo. A dire il vero l'ho scelto anche perché, coi contrasti netti di luci e ombre, si presentava alquanto facile da riprodurre e poiché il tempo che avevo a disposizione non era molto... Il risultato di un uso puro del carboncino su foglio ruvido bianco è comunque abbastanza soddisfacente.

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